La tradizione materana anche se una cultura tipiacamente contandina fatta di piatti semplici e alla prima valutazione “poveri”, ma è anche deliziosi dolci. Ecco una carrellata dei dolci più tipici, quali sono i dolci della tradizione materana, tutti da assaggiare e tutti da provare a riprodurre anche a casa, perché sono nati proprio nelle case delle nonne e delle mamme di Matera e possiamo ritrovare in queste ricetta una contaminazione della vicina provincia di Bari e altre ricette pugliesi .
Uno dei più famosi è di sicuro la torta di ricotta, preparata con pasta frolla, ricotta di pecora, zucchero, uova e liquore, Strega o limoncello. Poi ci sono le “strazzate”, palline di pasta con zucchero, cacao, mandorle abbrustolite, noce moscata, cannella, limone grattugiato e caffè amaro (o ancora uno dei due liquori ricordati poco fa), e le “cartellate”, tipiche anche della tradizione pugliese, soprattutto in periodo natalizio. Infine, un’altra dolcezza tipica tra i Sassi è rappresentata dalle “spumette”, biscotti soffici a base di mandorle tritate.
Si tratta di un dolce a base di pasta frolla, farcito con una ricotta di pecora freschissima, con l’aggiunta di liquore, a scelta fra lo Strega e un buon limoncello. Vediamo nel dettaglio la ricetta:
Torta di ricotta
Ingredienti (per 4 persone)
1 base di pasta frolla
Ingredienti per il ripieno:
1 kg di ricotta de pecora
200 g di zucchero
3 uova
2 bustine di vanillina
1 bicchierino di liquore (Strega o Limoncello)
Imburrare e infarinare una teglia da forno. Lavorare la ricotta con un frullino, aggiungere gli altri ingredienti e mescolare. Versare il tutto nella teglia foderata con pasta frolla e ricoprire con strisce sempre di pasta frolla.
Un altro dei più tipici dolcetti materani, particolarmente amato nel periodo natalizio, (ma che nessuno vieta di fare e mangiare ogniqualvolta ne viene voglia…) è un vero e proprio simbolo della pasticceria lucana, le “Strazzate”.
Nate per finire in bellezza le tavolate delle famiglie nei giorni delle festività, prendono il nome dal dialetto locale: “strazzet”, infatti, significa “strappate”, ed in effetti hanno un po’ la forma malfatta proprio di palline strappate, in maniera grossolana, da un impasto più grande.
Superlative a fine pasto, ma anche da gustare in un qualsiasi momento, seguono il motto delle ciliegie, quel famoso “una tira l’altra”, meglio se accompagnate da un buon passito locale. Croccanti fuori, e morbidissimi all’interno, sono pasticcini a base di mandorle, da preparare, in maniera semplice e veloce, in varie versioni, fra le quali, molto golosa, quella al caffè. Ecco la ricetta:
Strazzate (“’U Strazzet”)
Ingredienti
250 gr. di farina 00
250 g. di mandorle abbrustolite e tritate
250 g. di zucchero
5 g. di ammoniaca
20 g. di cacao amaro
noce moscata, cannella, limone grattugiato
1 bustina di vanillina
50 g. di cioccolato fondente a pezzetti
caffè amaro o liquore (Strega o Limoncello) per impastare
Mescolare insieme gli ingredienti fino ad ottenere un impasto duro. Formare delle palline e disporle in una teglia foderata con carta da forno. Infornare a 140° C per 20 minuti circa.
Le cartellate fanno parte della tradizione lucana, così come quella della tradizione pugliese. Si tratta di dolci tipici del periodo natalizio. Si mangiano ricoperte di miele o vin cotto (proveniente dalla cottura del mosto) e cosparse di zucchero a velo. Vediamo come si fanno:
Cartellate
Ingredienti (per 4 persone)
250 g. di farina 00
40 g di burro
1 uovo
1 cucchiaio di zucchero
1 pizzico di sale
vino bianco per impastare
olio extravergine di oliva per friggere miele
Setacciare la farina, aggiungere gli altri ingredienti ed impastare il tutto con vino bianco.
Stendere l’impasto con matterello. Tagliare la pasta a strisce, quindi arrotolare come una girandola e friggere in olio bollente. Far asciugare le cartellate e ricoprirle con miele o vin cotto, oltre ad una bella spolverata di zucchero.
Anche le zeppole di San Giuseppe sono una specialità lucana, che si può trovare comunque in tutto il sud Italia. Paste fritte a base di uova, farina e zucchero, vengono guarnite con crema pasticciera e amarene sciroppate. Soffici e golose, possono essere preparate piccole, da monoporzione, o piuttosto grandi, senza dubbio molto scenografiche.
Come si può facilmente comprendere dal nome, sono il dolce caratteristico delle Festa di San Giuseppe, ovvero la Festa del Papà. Vediamo la ricetta della versione con le patata schiacciate, per renderle ancora più morbide.
Zeppole di san Giuseppe
Ingredienti
1 kg di farina
800g. di patate lessate
6 uova
la buccia di un limone grattugiata
1 bicchierino di liquore a piacere
1 tazzina di latte
50 g. di burro
50 g. di lievito di birra
Olio per friggere
Zucchero per decorare
Schiacciare le patate, sciogliere il lievito nel latte e il burro a bagnomaria, impastare la farina con le uova, le patate lessate, il liquore, il latte, il burro e la buccia di limone. Ricavare dalla pasta, che deve risultare morbida, dei piccoli taralli e adagiarli su una tovaglia.
Lasciarli lievitare finché non diventano grandi il doppio. Friggere in abbondante olio caldo. Prima di farcirle, attendere che si siano raffreddate. Per ottenere dei dolci più leggeri, sostituire la frittura con la cottura in forno, a 180 gradi, utilizzando carta da forno.
Ma non ci si deve fermare solo a questi dolci, perché ce ne sono tanti altri e siamo qui per dare tutte le ricette, da seguire passo dopo passo.
Torta al limone
Preparare una base di pastafrolla.
Ingredienti per la farcitura
1 limone cotto in acqua
4uova
300 g. di zucchero
300 g. di mandorle
Far cuocere un limone in acqua bollente, battere i tuorli con lo zucchero, aggiungere il limone tritato, le mandorle (spellate e tritate) ed infine gli albumi montati a neve .
Foderare uno stampo con la pasta frolla preparata precedentemente, versare il composto e cuocere in forno.
Spumette (soffici biscotti a base di mandorle)
Ingredienti (per 4 persone)
200 g. di zucchero
2 album d’uovo
200 g. di mandorle pelate e tritate
Montare a neve gli albumi con lo zucchero.
Aggiungere le mandorle tritate e mescolare bene. Le forme vengono create impiegando un cucchiaino e disponendole in una teglia foderata con carta da forno per evitare che si attacchino.