Come è nata questa festa, e perchè per Maschito è cosi importante
Fondazione di maschito
E’ il 1517 e il valoroso capitano di ventura Lazzaro Mathes richiede al vicerè di Napoli una terra dove potersi stabilire insieme alle sue milizie e le loro famiglie: alla fine, ottiene dell’Imperatore Carlo V in persona le terre e il privilegio di rifondare Maschito.
Così nacque questa comunità dalla storia singolare/home/carretta/Così nacque questa comunità dalla storia singolare, l’unica che tra le 50 comunità arbereshe italiane ad essere fondata da un capitano di ventura e strutturata come una compagnia d’arme.
I suoi abitanti erano infatti militi “stradioti”, cavalleria leggera che combatteva divisa in clan molto ricercata da potenze dell’epoca quali la Spagna e la Serenissima, appartenenti a due etnie diverse. Da una parte gli Albanesi-Scuterini, “Cndrgnan” nella lingua locale, i primi a stabilirsi nella parte sud del paese, i secondi Greci-Coronei detti “Majsor”, insediatisi nella parte nord di Maschito dopo la caduta dei Coroni.
Nel Settecento, dopo la conversione forzata da parte dei vescovi cattolici e l’abolizione del rito greco-ortodossoo, in favore del rito latino, gli stradioti vennero sostituti da bambini vestiti da San Michele Arcangelo e la giostra trasformata in una processione dedicata alla Madonna Incoronata di Foggia.
L’astio tra le due etnie è sempre stato forte, alimentato ad arte del loro capitano a scpo si allenamento militare, a tal punto che le scaramucce tra quartieri sono andate avanti fino al ‘900. Le 2 fazioni si riunivano solo in battaglie in occazione delle Retnes, che in lingua arbereshe maschitana significava a cavallo bardato quindi giostra cavalleresca: due file differenti di stradioti e cavalli finemente decorati con pennacchi e damascati che sfilavaano fino alla piazza centrale.
Rievocazione storica delle Retnes dal 2004 a Maschito

Nel Settecento, dopo la conversione forzata da parte dei vescovi cattolici e l’abolizione del rito greco-ortodossoo, in favore del rito latino, gli stradioti vennero sostituti da bambini vestiti da San Michele Arcangelo e la giostra trasformata in una processione dedicata alla Madonna Incoronata di Foggia.La tradizione è stata riscoperta nel 2004 in unna accorata rievocazione storica a cura dell’associaozione Compagnia d’arme capitano lazzaro Mathes, uno due che si volge normalmente nella prima settimana d’agosto proprio per commemorare la fondazione di Maschito narrando le appazzionate vicende delle due etnie, dando la possibilità di immergersi completamente nelle atmosfere del ‘500.
Oltre 50 figuranti che sfilano lungo le vie del paese, coi caratteristici costumi Arbereshe confezionati a mano da artigiani del luogo seguendo fedelmente la tradizione, e tra le prime armi si possono trovare anche alcuni cimeli di famiglia passati di generazione in generazione dai tempi della fondazione di Maschito.
L’identità di un popolo viene messa in piazza e si mescola ai piaceri culinari del luogo, dai pregiati vini dell’Aglianico della zona del Vulture ai tipici e gustosi strascicati con ragu, con carne del luogo di pecoara e agnello, condita con pomodoro e ricotta.
Ma la visita al paese non si esaurisce qui, è possibile visitarne le chiese tra cui quella del Purgatorio, con tipinti del Caraccilo ed affreschi che rimandano al rito greco-ortodosso.