Finalmente la mozzarella di Gioia del Colle è riuscita ad entrare all’interno del registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche il giorno 10 dicembre 2020.
Il percorso fatto
Dopo un percorso di 10 anni, che ha visto un iter in cui si è dovuto affrontare l’opposizione riguardante l’uso del nome “mozzarella” in cui dovevano essere affrontati il Consorzio della mozzarella di bufala campana e in seguito i produttori tedeschi e americani.
Il lieto fine
Fortunatamente la storia ha avuto un lieto fine in quanto l’opposizione è stata superata perfettamente senza essere obbligati ad utilizzare la denominazione completa di “mozzarella di Gioia del Colle”
Le parole del Presidente Del Gal terra dei Trulli e di Barsento
Non tardano ad arrivare le parole di gioia di Stefano Genga, il presidente del Gal terra dei Trulli e del Barsento. Ecco la sua dichiarazione:
“Un traguardo raggiunto grazie alla coesione e alla lungimiranza delle aziende di produzione e trasformazione che, insieme a noi, hanno lavorato alla definizione del disciplinare per valorizzare un prodotto che rappresenta un’eccellenza del nostro territorio e che meritava il riconoscimento finalmente ottenuto. Un esempio che dimostra che quando le strutture si mettono al servizio del territorio e credono fortemente che crescita e sviluppo siano possibili attraverso creazione di reti e sinergie produttive, i risultati arrivano.Il GAL è particolarmente orgoglioso di essere stato promotore del percorso che ha portato a questo importantissimo riconoscimento”.
L’origine della mozzarella di Gioia del Colle
La mozzarella di Gioia del Colle DOP viene realizzato utilizzando esclusivamente latte intero crudo di vacca. La sua caratteristica principale è quella che prevede una produzione che si basa sull’utilizzo di siero-innesto autoctono.
Dove viene prodotta
Il latte utilizzato per questo prodotto proviene da ben 16 comuni della provincia di Bari , 6 comuni appartenenti alla provincia di Taranto e da una parte del territorio di Matera.
Da dove proviene il latte
Si tratta di aziende che hanno il compito di allevare vacche in lattazione di razza frisona, Bruna, pezzata rossa, Jersey e di tutti loro incroci che, per circa metà dell’anno, si nutrono esclusivamente in pascoli mangiando erbe spontanee.