All’interno del carcere di Brindisi è scoppiato l’inizio di un focolaio che vede tre detentori e un agente penitenziario contagiati.
Immediatamente l’Asl ha iniziato a coordinare i tracciamenti.
I test eseguiti
Per questo sono stati eseguiti 300 test su persone presenti all’interno dell’istituto. Queste verifiche hanno incluso anche il personale sanitario in servizio,
I positivi sono stati prontamente isolati e i padiglioni sanificati.
I tamponi sono eseguiti nuovamente il giorno dopo al fine di ricavare un quadro completo sulla situazione.
Le parole della presidente di Antigone Puglia
Ecco di seguito una dichiarazione di Maria Pia Scarciglia, presidente di Antigone Puglia:
«Proteggiamo la comunità penitenziaria dal virus e dalla demagogia, e con essa tutta la società. Bisogna fare presto. Bisogna ridurre il sovraffollamento. Ci sono settemila persone in più rispetto ai posti disponibili nelle carceri. Il distanziamento è impossibile e mancano celle singole. Siamo ancora in tempo per evitare ciò che è accaduto nel Kent, dove a partire dalle prigioni si è diffuso il virus mutato. Negli ultimi mesi la prigionia è stata doppiamente afflittiva a causa dell’isolamento dall’esterno: poche visite, poca o niente scuola, salvo alcune realtà virtuose. In carcere vi sono circa duemila positivi tra detenuti e operatori. Non si sa più come isolarli e tra un po’ mancheranno coloro che possono garantire la sicurezza e la socialità. Vanno evitati nuovi focolai negli istituti e va messa in Italia e in Europa la comunità penitenziaria tra quelle a cui somministrare con priorità il vaccino. I numeri lo consentono. Tra detenuti e operatori in Italia il sistema penitenziario conta circa 100 mila persone, 800 mila in nell’area Ue.
Chiediamo al Governo, al Governatore Emiliano e all’assessore Pier Luigi Lopalco di procedere rapidamente alla campagna vaccinale nella nostra regione inserendo i detenuti nelle categorie a maggior rischio così come stanno facendo per le rsa. I contagi stanno aumentando rapidamente e crediamo che i numeri forniti non rispecchino i dati reali. La notizia di un agente positivo al Covid nel carcere di Lecce e del mini focolaio in quello di Brindisi servano da campanello d’allarme per agire subito».