Quando si parla della Puglia o del Salento, si pensa a città come Lecce, Otranto, Gallipoli e non si considerano i borghi del Capo di Leuca che rappresentano la vera caratteristica del territorio salentino. In essi, infatti, cultura, tradizione e storia si intrecciano. Passato e futuro trovano spazio all’interno di vecchi ruderi, palazzi o masserie ristrutturate e pronte ad ospitare coloro che intendono fare un tuffo nel passato. Ad impreziosie il basso Salento non c’è solo l’arte, l’architettura e il paesaggio. Il punto forte è la cucina e le usanze che rendono unico questo estremo lembo di terra.
La fine della terra
Il Capo di Leuca comprende tutti quei borghi che si trovano in prossimità di Santa Maria di Leuca. Questa località, particolarmente rinomata, è uno dei cosiddetti “finis terrae”. I finis terrae rappresentano gli ultimi lembi di terraferma prima del mare aperto e per questo hanno una valenza simbolica molto forte. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di punti estremi e remoti, a volte sono vicini e facilmente raggiungibili soprattutto via mare. Questi luoghi sono esposti alla furia delle tempeste e alle correnti impetuose che li rendono inospitali.
Il santuario e il faro
Santa Maria di Leuca, oggi, ospita il santuario de Finibus Terrae di devozione mariana. Prima della Basilica vi era un tempio pagano dedicato a Minerva, dove i marinai di passaggio lasciano i loro ex-voto. Berchè sia, come anticipato, un punto finis terrae qui, per secoli, si è sviluppato un collegamento per i pellegrini verso la Terrasanta e per i commercianti verso l’Oriente. Anche oggi Leuca resta meta ambita di turisti e visitatori ma è anche un punto di riferimento per i paesi vicini.
I borghi del Capo
I Borghi del Capo di Leuca come Patù, Morciano di Leuca, Castrignan e Gagliano del Capo, Salve, Corsano, Tiggiano, Alessano ecc. sono culla di storia e tradizioni.
Con il termine Borgo, originariamente, si indicava un luogo fortificato. Un aggregato di case nel suburbio o nello spazio tra una più antica cerchia di mura e una nuova difesa (muro o fossato) oppure un centro rurale fortificato anche solo da un fossato contrapposto al castrum, dimora del signore. Oggi i paesi non sono propriamente dei “burgus” in quanto già da secoli sono caduti i vincoli feudali e la società si è sviluppata seguendo altre direzioni. Tuttavia, il termine “borgo” è stato riscoperto e valorizzato in quanto lega il presente dei paesi al passato delle loro affascinanti tradizioni.
Il fascino dell’entroterra
Parlare di Puglia e Salento rievoca la bellezza delle spiagge dorate, dell’acqua cristallina, del mare e delle tante località balneari che impreziosiscono la zona. Tuttavia, non bisogna sottovalutare la bellezza che l’entroterra salentino offre. L’architettura, l’arte e i dettagli nascosti nelle pietra raccontano l’affascinante storia di un territorio che non smette mai di incantare. Passeggiando per le viuzze e calpestando i basolati del centro storico dei borghi del Capo di Leuca è facile ammirare le caratteristiche abitazioni salentine (alcune abbandonate altre ristrutturate). Entrando si notano piccoli dettagli come i grandi cammini, le porte in legno colorato (verde o azzurro), le volte a stella e quelle a botte, le piccole finestrelle e i pavimenti in marmo antico o cocciopesto. La bellezza di queste abitazioni , le ha rese particolarmente interessanti per turisti italiani e stranieri che decidono di investire nel Salento recuperando vecchi ruderi, palazzi e masserie in disuso per trasformarli in luoghi di charme e stile. Un inestimento immobiliare nel Salento può essere particolarmente vantaggioso, soprattutto in considerazione della crescita costante ed esponenziale che questa terra sta vivendo in termini di notorietà, apprezzamenti, e visitatori.