Come molti sanno, il Salento è uno dei luoghi magici in cui è possibile trascorrere delle vacanze indimenticabili insieme ad amici o parenti. Questo risulta essere un paradiso incontaminato al cui interno vi sono numerosi tesori nascosti.
Il Salento non risulta solo essere magico per la bellezza dei suoi paesaggi ma anche per un passato fatto di numerose testimonianze lasciate da tutti i popoli che sono vissuti al suo interno.
Questi hanno lasciato numerose leggende che sono in grado di colorare di storia questa terra così meravigliosa. Numerosi sono i racconti e miti popolari che nel corso del tempo hanno lasciato molto spazio all’immaginazione popolare.
Da secoli si tramandano racconti che cercano di dare una spiegazione a tutto ciò che esiste, senza tralasciare una vena poetica. Stiamo parlando di leggende su antiche masserie, su chiese, su torri costiere, su monumenti o sulle infinite. Ogni luogo di questo conserva al suo interno una degenza il rende ancora più la storia di questa parte della Puglia.
La leggenda di Torre dell’Orso
Una delle mete preferite estiva e sicuramente Torre dell’Orso. A questo posto è legata la leggenda delle Due Sorelle. Infatti si racconta i due scogli vicino alla spiaggia e che ti somigliano molto tra loro, non siano altro che due sorelle trasformate dagli Dei nel momento in cui queste stavano per morire annegata proprio all’interno di quelle acque.
La leggenda della Sirena Leucasia
Un’altra leggenda Salentina è quella che gira intorno a Santa Maria di Leuca. Stiamo parlando della leggenda della Sirena Leucasia. Questa tratta una storia passata d’amore, di dolore di vendetta di due innamorati che vengono divisi per sempre.
La protagonista di questa storia d’amore è proprio la giovane e bellissima Leucasia. Questa non era una semplice ragazza ma era una sirena tutta bianca che viveva sul tratto di mare situato tra Castro e l’estrema punta della penisola.
Un giorno, mentre la sirena era impegnata in un canto armonioso, un giovane pastore del luogo si recò sugli scogli con lo scopo di lavare le sue pecore. Egli non poté fare a meno di ascoltare questo canto paradisiaco.
Il pastore, di nome Melisso, era già innamorato di un’altra ragazza, ossia Aristula, e quindi ignorò del tutto il canto della sirena.
La sirena, indignata del suo rifiuto, si vendicò sui due innamorati proprio nel momento in cui questi si trovavano sulla riva del mare. Questa diede vita ad una delle tempeste più potenti in cui i due giovani persero la vita a causa della violenza delle onde.
Inoltre, Leucasia fece perfino in modo che i due amanti finissero per sempre separati su due parti opposte del golfo di Leuca. La dea Minerva, che assistette all’intera scena, si rattristò a tal punto da dare la possibilità i due giovani di vivere per l’eternità insieme.
In questo modo decise di trasformarli nei due scogli che prendono il nome di Punta Melisso e Punta Ristola. Leucasia finì pietrificata a causa del rimorso, dando vita così alla Città Bianca di Santa Maria di Leuca.
Il mito degli scogli dannati
A Leuca, è legata anche un’altra leggenda, quella degli scogli dannati. Nella zona intorno a Punta Ristola, sono presenti diversi isolotti che vengono considerati maledetti dai naviganti in quanto questi risultano essere poco visibili.
Secondo la leggenda, questi scogli nacquero a causa di Medea che, per vendicarsi il marito, decise di uccidere i figli e di spargere i loro resti all’interno delle acque, trasformandoli così in scogli dannati.