PIETRAPERTOSA Una casbah, fra l’Incudine e la Civetta
Incudine, Civetta, Aquila Reale, Grande Madre… Hanno tutti un nome molto evocativo i picchi rocciosi che sovrastano il borgo più elevato (1.088 metri) alle pendici di una delle zone più spettacolari delle Dolomiti Lucane. È uno dei «paesi-presepe» della Basilicata, che nasconde al suo interno l’Arabata, una piccola casbah saracena ai piedi di una fortezza normanna. Per le strade, piccoli tesori d’arte, come la cappella affrescata di San Rocco e Sant’Antonio, e il convento di San Francesco datato al 1474.
[adrotate banner=”6″]
Mangiare Orecchiette al ragù di cinghiale e manate con i fagioli nell’agriturismo I Sapori del Parco, a 5 km (contrada Battaglia, tel. 0971 983006; 25 €).
Dormire Le Costellazioni sono 13 case in affitto sparse fra le guglie dolomitiche del borgo (tel. 0971 983035; 72 €).
ACERENZA I piccoli tesori del «nido» d’aquila
Caelsae nidum Acherontiae. A definire «l’alta Acerenza un nido d’aquila» fu il poeta latino Orazio, nato qui vicino, a Venosa. Arroccata su uno sperone di 800 metri, è una cittadella murata medievale, imperniata sulla mole della Cattedrale dell’Assunta e di San Canio: al tramonto, i raggi del sole attraversano il rosone fino a colpire l’altare, svelando marmi, fregi greci, affreschi e i cento stemmi dei Ferrillo, che nel Rinascimento trasformarono il borgo in uno scrigno d’arte.
[adrotate banner=”6″]
Mangiare Si chiama Al Duomo ed è ricavato in un ex carcere: soppressa all’acheruntina, peperoni cruschi secchi, e fra i primi z’zridd con fagioli e lenticchie (largo Glinni 13, tel. 0971 741402; 22 €).
Dormire Vista su Acerenza dall’Agriturismo Torreluna (contrada Pian del Cerro, tel. 0971 749598; 70 €).
TURSI Nello Ionio, un borgo da Nobel
È la patria di Albino Pierro, candidato due volte al Nobel per la Letteratura, che vi nacque nel 1916 decantando spesso nelle sue opere questo stupendo borgo a circa venti chilometri dallo Ionio. Spettacolare la Rabatana, il nucleo più antico della città, fondata dai Saraceni nel X secolo. Deriva il suo nome da rabat, che significa «tana degli arabi», ed è un groviglio di casupole, cunicoli, archi, vicoli scoscesi e gradinate tortuose che conducono a profondi precipizi costellati di grotte scavate nell’argilla in epoche antichissime. Poco lontano dal centro, merita una visita il santuario di Santa Maria di Anglona, monumento nazionale dal 1931, edificato fra l’XI e il XIII secolo e autentico capolavoro di architettura medievale sacra.
[adrotate banner=”6″]
Mangiare In un ambiente familiare molto accogliente, La Braceria da Diegopropone piatti tipici come i frizzuli mollicati con porcini, una pasta fresca tirata a mano dalla padrona di casa (via Santi Quaranta 10, tel. 0835 533376; 20 €).
Dormire A 15 km da Tursi, in contrada Pianoro, vicino a Rotondella, c’è l’Agriturismo Villa Lagaria: 9 camere e ristorante, dove si può gustare l’olio dell’azienda (Ogliarola del Bradano) classificatosi nel 2011 al secondo posto a livello nazionale (tel. 0835 504961; 50 €; menu 55 €).
GUARDIA PERTICARA
La Magna Grecia comincia da Eboli In questo piccolo centro storico, animato da poco più di 600 abitanti, si continuano a fare belle scoperte, archeologiche ma non solo. Memorie di un passato iniziato tremila anni fa, con l’arrivo degli Enotri, prima ancora che la prima colonia della Magna Grecia fosse fondata. Così, fra case tutte in pietra che nel 1979 hanno fatto da sfondo alle scene di Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, lenzuola che sventolano fra strette gradinate e ballatoi, e chiese, tante chiese, una più bella dell’altra. Quella di San Nicolò Magno, o di Sant’Antonio, ma anche scorci e dettagli da scoprire: la sontuosa facciata e lo stemma di Palazzo Montano, il rosone di Casa Marra, il mascherone di Palazzo Fanelli, e ancora l’arco Vico II in piazza Europa…
[adrotate banner=”6″]
Mangiare Fra volte in pietra e opere contemporanee, si gustano gli strascinati con pomodorini e peperoni cruschi del Vecchio Mulino (via Roma 36, tel. 0971 964357; 20 €).
Dormire Si dorme nelle nove camere dell’Agriturismo Difesa d’Ischia, in circa 200 ettari coltivati a uliveto. Dall’orto alla cucina, verdure di stagione (tel. 0971 965248; 60 €).