L’Agricoltura Biologica è un tipo di agricoltura che sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità delle specie domestiche (sia vegetali, che animali) ed esclude l’utilizzo di prodotti di sintesi e degli organismi geneticamente modificati (OGM).
Cos’è l’Agricoltura biologica?
“Un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. Il metodo di produzione biologico esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo da un lato a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici dei consumatori e, dall’altro, fornendo beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale.”
(Regolamento CE n. 834/2007, che stabilisce le norme sulla produzione biologica valide per tutta l’Unione Europea)
Agricoltura Biologica: significato
Il termine Agricoltura Biologica indica un metodo di coltivazione e di allevamento che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi).
Agricoltura Biologica significa sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria, utilizzando invece tali risorse all’interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo.
Agricoltura biologica in Italia
Secondo i dati raccolti dal Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica), nel 2018 le coltivazioni bio in Italia sono cresciute del 3% rispetto al 2017, con circa 49 mila ettari coltivati in più per un totale di circa 2 milioni di ettari di colture biologiche. La crescita ha riguardato anche i soggetti coinvolti, che rispetto all’anno precedente sono aumentati del 4% arrivando a 79mila unità.
I dati del Sinab rivelano, inoltre, che dal 2010 a oggi i terreni dedicati alle coltivazioni bio sono aumentati di oltre il 75%, e il numero degli operatori del 65 per cento. Nel 2018 la superficie biologica in Italia ammontava al 15,5% della superficie agricola utilizzata nazionale: un dato molto interessante, se si pensa che la media europea del 2017 era del 7%.
Si apprende, infine, che nel nostro Paese la maggior parte della superficie bio è coltivata nelle regioni del Sud (circa il 64%), seguite poi dalle regioni del Centro con il 21% e in coda troviamo quelle del Nord con il 15%. Il maggior numero di operatori si trova anch’esso nelle regioni meridionali e nelle isole, con circa il 60% dei produttori e il 41% dei trasformatori. Sicilia, Calabria e Puglia, detengono il primato sia per numero di operatori presenti sul territorio che per superficie coltivata.