Tra le Regioni italiane in cui le tradizioni si sono affermate in maniera più significativa e hanno attecchito in modo impressionante troviamo sicuramente la Basilicata. Un territorio magico che non concede soltanto bellezze di tipo artistico, paesaggistico e storico, ma anche di altro tipo. Sicuramente, non tutti sanno che in questa magnifica Regione si sono sviluppati e sono ancora oggi diffusi dei giochi popolari unici nel loro genere.
Giochi popolari: la Basilicata regina
Tra i giochi più antichi e apprezzati troviamo sicuramente il famoso Pizzicantò. Si tratta non altro che di una variante delle torri umane, gioco diffuso in tutto il mondo. Non tutti sanno forse che si tratta di un gioco che è legato particolarmente alla tradizione del territorio, poiché ha un significato fortemente allegorico: i movimenti della torre, infatti, rappresentano i cambiamenti della nostra società. D’altronde, le costruzioni “umane” rappresentavano proprio le varie categorie dei lavoratori nei secoli passati. Il Pizzicantò è stato persino dichiarato patrimonio dell’Unesco, questo a dimostrare cosa rappresenti per il territorio.
In Lucania, così come in altre Regioni del centro-sud, è molto diffuso anche il gioco dell’Albero della Cuccagna. In pochi non conosceranno lo svolgimento di questo simpatico gioco, che consiste nell’arrampicarsi su un palo ben ingrassato, per raggiungere dei premi in cima: questi potevano essere di varia natura, ma generalmente consistevano in magnifiche leccornie.
Interessante anche notare come nel territorio sia stato anche inventato un gioco simile, sotto certi punti di vista, al baseball americano, in cui è necessario colpire con una mazza di legno un altro oggetto: parliamo del mazza e pizzico, gioco che si è poi affermato in tutto il Paese e non solo.
L’esempio delle carte
Ma la Basilicata è anche territorio in cui si sono affermate in maniera molto significativa le carte da gioco. Se oggi le cose sono un po’ cambiate e si può scoprire quali sono i giochi d’azzardo da poter sfruttare anche in rete, in passato si trattava di un passatempo strettamente correlato all’incontro delle persone. Quest’intrattenimento era già affermato secoli orsono, specialmente in questi territori. Sono diversi gli studi degli storici effettuati nel corso degli anni per cercare di arrivare all’origine dei giochi di carte in Italia e non solo.
In Lucania, sono noti gli studi sul disegnatore Davide Santarsiere, potentino, i cui segreti sono stati portati alla luce dalla storica Noemi Montagnoli. Qui, infatti, esiste un vero e proprio mazzo di carte ad hoc, il macco lucano per la precisione, con semi tradizionali sostituiti da altri simboli: per esempio, la moneta di Metaponto, il peperone crusco, la ceramica di Calvello e la balestra di Avigliano.
Si sbaglia a pensare che si tratti di un semplice gioco, ma bensì si tratta di una tradizione popolare che viene tramandata da secoli e che ha coinvolto i più giovani e lo fa ancora oggi. La maggior parte dei giochi di carte italiani sono nati in situazioni particolari vissute dalla popolazione: nati tra i vicoli dei paesi e si sono affermati nel corso dei secoli.