Aristocrazie lucane nella Valle del Sauro, dall’Etruria alla Magna Grecia

L’arte funeraia, utilizzata nel V sec a.C. occupa una balza collinare (circa 900 s.lm.) che domina la valle del Sauro e le alture circostanti. Originariamente, la necropoli era delimitata da un tumulo, il cui perimetro è ricostruibile sulla base delle fotografie aeree: al suo interno, la particolare tipologia di alcune sepolture (tombe con dromos) e la composizione dei corredi -costituiti da prezioso vaselleame di importazione etrusca e dell’area greca/magno greca oltre che da ceramiche figurate di pregio -rilevano l’alto rango sociale del menbro sepolto, che doveva svolgere un ruolo di primo piano tre le comunità lucane attrezzate nelle valle del Sauro.
Della necropoli sono state scavate tredici tombe, Tre sepolture, maschili, sono del tio a pseudo-camera con dromos, in due casi i defunti sono rappresentati come guerrieri, con il cinturone di bronzo indossato o posto lungo il finaco, Nove sono le tombe a semplice fossa, una della cappuccina.
I corredi sono composti da un gran numero di oggetti in ceramica (figurata, a venrice nera, acroma) e metallo (bronzo,ferro, piombo), cooolocati prevalentemente lungo il finco destro dell’individuo: i vasi (anfora, cratere, skyphoi e coppe), come la grattugia di bronzo , hanno riferimento alla pratica del simposio, il consumo socializzato del vino che le comunità locali hanno mutuato dal mondo graco, mentre lo strumentario metallico rimanda la banchetto(spiedi e alari) o a pratiche atletiche(strigile), categorie che caratterizzano l’ideologia funeraria delle elites lucane.
Di particolare interesse è una grande tomba a fossa bisoma che accoglie due sub-adulti inumati, un maschio e una femmina, deposti affiancati in posizione supina. La bambina recava una collana di pasta di vetro e ambra, fibule di bronzo, argento, con rivestimento in avorio e una punta di giavellotto in ferro.
I corredi delle tombe 2 e 3, che si distinguono per la sontuosità del corredo: un lungo dromos di accesso conduceva alla camera funeraria, in parte scavata nel banco naturale, nella quale si conservavano i resti dell’apprestamento ligneo ed accogliere sia il defunto, sia il corredo o parte di esso.
Il tumulo della localita Montagnola La tomba 2
La tomba 2 è una delle tre sepolture monumentali della -necropoli: un corridoio di accesso (dromos) lungo 9,30 metri, ritrovato completamente riempito di pietrame, permetteva l’accesso alla camera funeraria, scavata nel banco naturale; al di sopra di un assito ligneo, dal quale di conservavano cospicui resti, era prevista una copertura con tegole piane.
L’inumato un maschio adulto di oltre 40 anni d’età, giaceva supino con la testa a Sud. Il corredo composto da 36 oggetti, era collocato prevalentemente alla destra del defunto, e accanto alla testa, ad eccezione di un’olla a fasce posta ai piedi. Una serie di vasetti a vernice nera erano deposti lungo il fianco destro, capovolti e allineati: questa circostanza suggerisce il loro utilizzo nel corso delle pratiche rituali connesse alla cermonia di seppellimento.
Oltre ai quattro vasi lucani a figure rosse (un cratere, un’anfora di tipo panatemaica, un grande skyphos e una nestoris) il corredo comprendeva se vasi di bronzo attribuiti a botteghe artigiane ertusca emergono una Schbelkanne di pregevole fattura, con bracci orizzontali all’ansa decorati con felini plastici e uno stmnos con placche di fissaggio delle anse decorate on Sirene. D’importazione greca/magno-greca è invece da ritenersi la situla con doppio manico ed attacchi con la testa di Grorgone .
Completano il corredo diversi utelnsili in bronzo e ferro, che rimandano alla pratica del banchetto. La tomba è databile al IV sec. a.C.
Il tumulo in Località Montagnola La Tomba 3
la tomba 3 mostra un corridoio di accesso lungo 8 metri (dromos), che immette in una grande camera sepolcrale, all’interno, le pareti erano rivestite da pietre che romavano una sorta di zoccolo ed era presente un appostamento ligneo, del quale di conservavano consistenti resti.
L’inumato un maschio di oltre 40 anni, era deposto supino e custodiva nella mano destra una monta di argento di Poseidonia, da intrepretarsi come “obolo per Caronte”. Il corredo disposto alla destra del defunto, era composto da 29 oggetti. Tra questi si signalano due straordinari casi lucani a figure rosse di grandi dimensioni,attribuilili all’officina del Pittore del Primato:Il cratere a volute, collocato all’altezza del cranio, nel quale è raffigurato una sca di apotesi di Eracle, assistito da Atena, e l’anfora pantenaica, posta ai piedi del defunto, che reca sul lato principale un personaggio a cavallo incedente verso sinistra.
Completano il corredo vasellame ceramico a vernice nera, a fasce e acromo e numerosi manufatti in bronzo di pregevole fattura: la situla con attacchio del doppio manico configurati a testa femminile;un grande bacino (podanipter) di importazione etrusca, oltre a una patera. Inoltre, erano presenti alari e spiedi in piombo, strumenti che diviano alla pratica del banchetto.
Il defunto è rappresentato come un guerriero e come un cavaliere: lo dimostra la presenza delle armi(cinturone in bronzo e punta di lancia in ferro) e di un morso equino in ferro.
La tomba, da assegnare certamente a un personaggio di spicco dell’aristocrazia del tempo, ed è databile nel terzo quarto del IV sec.a.C.
questi resti si possono ammirare nell’esposizione a Matera dino a gennaio 2020