Mostra a Matera sulle tombe nelle Valle del Sauro utempa Rno spaccato delle tombe aristocratiche, sulla piana del Sauro, tombe greche di eccezionale valenza storica per la posizione e i ritrovamenti nelle tombe.
Per la sua posizione geografica e la ricchezza delle risorse naturali l’antica Basilicata chiamata Lucania, corrispondente all’attuale basilicata + il sud della Campania fino al fiume Sele, è stata per secoli terra d’incontro di varie culture.
Lungo lle vallate fluviali nel corso del tempo si sono attivati itinerari di collegamento tra l’entroterra montano-collinare e la piana costiera e, in una prospettiva più ampia, le vie di comunicazione tra la costa ionica, e ila costa tirrenica.tempa RLungo lle vallate fluviali nel corso del tempo si sono attivati itinerari di collegamento tra l’entroterra montano-collinare e la piana costiera e, in una prospettiva più ampia, le vie di comunicazione tra la costa ionica, e ila costa tirrenica.
tempa Rtempa RFin dall’età arcaica la distribuzione di particolari oggetti, tra i quali il vasellame metallico indica l’attivazione di circuiti di scambio con gli Etruschi, popolazioni lucane e Magna Grecia: lo rivelano le necropoli italiche della Basilicata nord-occidentale e meridionale, nella quali i corredi funerari eminenti sono connotati da segno si stato sociale, attraverso i quali è possibile ricostruire l’immaginario sociale e gli orizzonti ideologici dei ceti dominanti.

I corredi funerari sono composti da beni di lusso (keimelia), che oltre al valore intrinseco del metallo vi è anche una forte cesellazione dello stesso, che ne fa un oggetto richiesto da un committente facoltoso.
tempa Rtempa RIn Basilicata i manufatti in bronzo d’importazione nell’era arcaica sono rare(VII e V secolo a.C.) ed è difficile individuarne i centri produttivi: In Etruria officine di bronzo specializzate dovevano essere a Capua, in Campania, regione che svolse un ruolo fondamentale non solo nella produzione, ma anche nella redistribuzione delle merci verso Sud.In Basilicata i manufatti in bronzo d’importazione nell’era arcaica sono rare(VII e V secolo a.C.) ed è difficile individuarne i centri produttivi:
In Etruria officine di bronzo specializzate doveveno essere a Capua, in Campania, regione che svolse un ruolo fondamentale non solo nella produzione, ma anche nella redistribuzione delle merci verso Sud.Nella valli attraversate dal Fiume Agri, Sinni e dal torrente Sauro, la circolazione di vasi e strumenti di bronzo da area etrusca, tirrenica e dalla Magna Grecia perdura certamente dal V sec a.C. avanzato ma il valore degli oggetti, dovuto alla preziosità del metallo, ne garantisce l’uso prolungato e ne giustifica forme di tesorizzare, quali è possibile leggere nelle tombe di Corleto Perticara (PZ) incluse nella mostra.
Databili tra la metà e il terzo quarto secolo del IV. sec. A.C. esIn Etruria officine di bronzo specializzate doveveno essere a Capua, in Campania, regione che svolse un ruolo fondamentale non solo nella produzione, ma anche nella redistribuzione delle merci verso Sud.si ci conducono in un epoca in cui le fonti antiche ci ricordano, per la regione al sud del fiume Sele e e fino al golfo di Taranto, dove da tempi erano insediate le colonie greche di Taranto, Metaponto e Siris, l’affermazione politica del popolo dei Lucani..
L’archeologia preventiva nella valle del Sauro il Progetto “Tempa Rossa”

La valle del Sauro è localizzata nella Basilicata meridionale, fin dall’era del Ferro- in particolare lungo i corsi tra i fiumi Agri e Sinni – si è sviluppa una densa rete di villaggi lucana (Guardia Perticara, Aliano, Chiaromonte, etc). Lo stanziamento sulla costa ioniche delle colonie greche è all’origine di intensi fenomeni di contatti e di scambi, che finirono per influenzare in modo significativo le comunità dei Lucani, legati a un diverso utilizzo dello spazio agricolo e del territorio: lo rivelano indagini condotte nel 2012 nella località “tempa Rossa”, nell’alta valle del Sauro, nel corso della costruzione si impianti petroliferi della Total E&P Italia S.p.
Le ricerche hanno portato a una grande quantità di dati che ha portato, significativi resti dalla Protostoria al Medioevo.
Nell’età del ferro (VII a.C. un ‘importante insediamento sorgeva in localita Serra Dievolo, dove sono emersi resti di una capanna e di una necropoli; significativamente, segue un vuoto nei resti archeologici e le testimonianze successive si riveriscono all’età dei Lucani (metà IV.inizi III sec. a.C.) periodo nel quale le decine di fattorie e necropoli mostrano uno sfruttamento intensivo del territorio, in connessione con l’attività di tipo agro-pastorale.
https://sapere.virgilio.it/parole/sinonimi-e-contrari/tesorizzareIn eta romana imperiale gli insediamenti individuati – una villa rustica in Località Tempa di Fabio e un abitato con annessa necropoli in località Scalella – privilegiando l’area più prossima al medio corso del fiume Sauro, mentre, a poca distanza in località Montagnola, un cimitero ed una chiesa documentano l’occupazione medievale.
la frequentazione dell’alta valle del Sauro ancora in età postmedievale e attestata da impianti produttivi, come le calcare (fornaci per calce), e dai drenaggi e canali funzionali all’irraggiamento della acque di superficie a alla captazione di falde acquifere.