Storia delle comunità albanesi in Italia Meridionale origine e caratteristiche
Le cinque comunità degli antichi emigranti albanesi che sfuggirono dall’Albania, dalla persecuzione ottomana del XVI secolo sono dislocati in 2 zone diverse del territorio Lucano, San Costantino Albanese si trovano in valle del Sarmento, mentre Barile, Ginestra e Machito sono nella zona del Vulture.
Il 17 gennaio 1466 segna per il popolo albanese la data di un giorno epocale. Fu il giorno in cui il valoroso guerriero Giorgio Castriotto Scanderlbergo, a cui le 5 comunità portano grande rispetto e devozione anche intitolandogli strade e piazze. Fu in quel giorno che gli albanesi per sottrarsi alla tirannia ottomana abbandonarono, il loro paese d’origine l?albania e si stabilirono in piccoli centri dell’Italia meridionale. La natura degli arbereshe è allegra e sono incapaci di tradire un amico rispettosi del lavoro e attaccati alla fede cristiano cattolica.
San Costantino Albanese

A san Costantino Albanese si mantiene l’antico rito greco bizantino che fa ricadere la comunità sotto la giurisdizione ecclesiastica dell’Epachia di Longro (CS) in Calabria.
La comunità arbereshe è rispettosa delle tradizioni e preservano la loro lingua tanto che la toponomastica in uso è bilingue sia italiana che albanese. Arrivanti a San Costantino Albanese è possibile accedere alla piazzetta del paese dove si trova la chiesa madre, in stile barocco, dedicata a San Costantino ed Elena. All’interno si possono ammirare gli affreschi attribuiti a Belisario Corinzio del sec XVII, Salendo verso l’alto, tra cerri ed ulivi si arriva la santuaria della Madonna della Stella, Protettrice del paese.
Interessante visitare la quitidianità della popolazione arbershe che riproduce la quotidianità del popolo albanese. Merita anche la casa parco, dove si scoprono le erbe medicali del territorio.
San Paolo Albanese
A pochi km , San Paolo Albanese, il più piccolo centro abitato della Basilicata. Qio nel 1975, nasce il museo della cultura arbereshe come semplice mostra pastorale. La minoranza etico linguistica testimonia le sue radici e l’identità,
Per le vie del piccolo borgo è possibile ammirare ancora qualche donna anziana col tipico abito albanese. Lasciando i borghi dei santi attrraversando la Basilicata ci si dirige verso il Vulture, è possibile visitare gli altri tre paese arbereshe Barile, Ginestra e Maschito.
Barile e le sue 108 cantine scavate nel tufo

Barile è famosa per la bellezza delle sue storiche fontane, masoprattutto per la dislocazione delle sue 108 cantine in cui viene prodotto il vino DOCG Aglionico. Tutto avviene nel “Parco urbano delle cantine”, interamante scavate nel tufo. E’ qui che nel mese di agosto si tiene la maifestazione “Cantinando”. Suggestiva e la processione in costume del Vnerdi Santo. La madonna Addolorata va lla ricerca di Gesù, mentre il popolo canto “Sole e Sullia”.
I personaggi pagani della zingarella e del moretto si mescolano al rito cattolico. Nel mese di Ottobre si tiene la manifestazione enogatronomica “tumar me tulez” , che prende il nome dal tipico piatto della cultura albanese preparato con tagliatelle di grano duro condite con un sugo alle noci emollica di pane frittanell’olio caldo di olio di Oliva.
Il 24 giugno nel giorno di San Giovanni, si tiene la festa del “Battesimo delle Bambole. Le ragazze di Barile abbracciano le pupattole e una volta giunte a piazza San Pietro scelgono per le bambole il compare (padrino) e la comare (madrina) di Battesimo . Poi i due pronunciano la formula battesimale in dialetto italianoe albanese “Pup di san Guiann Battezzam sti pann so battezzat, Ruttu cumpar sim chiamat”.
L’asssociazione Pro Loco ha allestito all’interno della propria sede la “Casa di Pasolini” dove è possibile visionare materiale carteaceo e fotografico sul film “Il vangelo secondo Matteo” di Pier paolo Pasolini, girato in parte a Barile.
Ginestra e i suoi riti bizanti ortodossi
A pochi km di trova Ginestra, dove gli albanesi condotti dal patriarca Zhura (Jura) riuscirono a stanziarsi alla fine del ‘400, beneficiando della terra concessagli dagli Aragonesi.
Nel piccolo centro storico si trova la chiesa si san Nicola che ospita un mosaico bizantino molto importante in cui emerge la figura di Cristo Pantocratore e il Santuario della madonna di Costantinopoli con un dipinto di fine ‘500. Poi si Possono visitare le botteghe del centro e assaggiare i “cing’ul e ma’ain’, una pasta con finocchietto selvatico. Infine si può visitare il borgo dei sapori, passando dalla bottega dell’olio a quella del formaggio, da quella del granoa quella del vino.
A Maschito la passeggiata prosegue lungo le vie del centro con le tre chiese da visitare e i portoncini lignei su cui sono scolpito i fiori . Il centro storico di Maschito e caratterizzato dalla casa costruite interamente in pietra locale.
Dove dormire nei comuni arberesche
Gand Hotel garden – Barile
Dimora di charme pensata per una clientela esigente che ricerca qualità e raffinatezza. Sono ben 46 le camere, dotate di tutti i confort e rifinite con cura per aggiungere calore ed eleganza al soggiorno, mentre il relax prosegue nel centro benessere, come se già non bastasse il panorama
S,s, 93 km 75- località Giradino- Barile
Casa turistica “Katoqi” – San Paolo Albanese
La Casa turistica Katoqi si trova a San Paolo Albanese. L’appartamento presenta 1 camera da letto, una cucina con frigorifero e forno, una TV a schermo piatto, un’area salotto e 1 bagno con bidet. Al mattino vi attende una colazione all’italiana. Presso la Casa Turistica Katoqi troverete anche un parco giochi per bambini. La struttura dista 47 km da San Severino Lucano.
Dove mangiare nei paesi arbereshe lucani
Al Boschetto
Nicola fa lo chef da trenta anni. Ha rivisitato in chiave moderna le ricette di sua madre proponendo piatti di tradizione adattati ai tempi. La particolarità e la cucina di pesce altrettanto buona quanto la carne. I peperoni ripieni della mamma di Nicola sono leggeri e saporiti, insieme alle patate schiacciate e alla parmigiana. Im vmancabili i friarelli selvatici conditi con olio extra vergine di oliva e limone. Ottimi i “turniz” gli strascicati fatti amno conditi con sugo di carne mista, mollica fritta e caciocavallo sbriciolato.
Via Comunale Attili n 1 – Barile
Panificio Musito
Pane biologico fatto con farina di grano Capelli e grano duro. Da assaporare per conoscere i sapori di questa terra o da portare in dono ai propri amicie familiari, come ricordo gustosissimo..
Via skandenberg 17. Ginestra