Informazioni Utili
Percorso a tappe di 87,5 Km, da praticare in più giornate.
Difficoltà : facile
Nell’entroterra della Basilicata, c’è un a varietà di ambienti e territori, da apprezzare lentamente insieme ai propri amici o organizzarsi con altri appassionati di cicloturismo, un itinerario facile di 87,5 chimetr, da realizzare anche in più giornate, si possono scoprire rarità della Basilicata che non avreste mai immaginato.
Si parte dalla piazza principale di Rotonda sede dell’Ente Parco del Pollino, che vale la pena visitare, per i suoi pini Loricati e i canyon dove è possibile praticare rafting, con bellezze naturalistiche uniche e da lasciare il fiato.
Viggianello e il suo castello Normanno

Pedalate verso Viggianello centro agricolo che nasce in una gola ai piedi del Pollino. Qui gli appassionati di storia Potranno avvicinarsi al Castello Normanno. I normanni costruirono la solida torre a base quadrata e ripristinarono le mura di cinta del borgo di cui restano poche e sporadiche tracce. Gli Svevi amplieranno la struttura e l’abbelliranno dei fregi tipici dell’arte colta federiciana. Nelle sue stanze per ben due volte soggiornò l’Imperatore di Svevia Federico II nel sec. XIII. Sede di feudatario in età angioina ed aragonese, il mastio, assunse notevoli dimensioni e divenne il centro militare ed amministrativo di un vasto territorio, uno dei più popolati e difesi della Basilicata e del Bruzio
Più avanti si incontrano San Severino Lucano, considerato tra i più freddi della regione, e Francavilla sul Sinni. A questo punto prendere le indicazione per San Costantino Albanese, uno dei Cinque comuni ci cultura arbereshe, cioè dove sono presenti le comunità degli albanesi d’Italia (per saperne di più, vedi Itinerario Arbereshe).
Noterete anche che le vie sono scritte anche in albanese, splendide risorse naturalistiche e paesaggistiche avvolgono il paese tra il profumo della ginestra e i colori tipici del Parco Nazionale del Pollino, le cui bellezze possono essere ammirate dall’alto, con il “Volo dell’Aquila”, attrattore di nuova concezione che consente di sorvolare i tetti della piccola comunità arbëreshë in quattro, su un deltaplano fissato ad un cavo d’acciaio, e sentirsi più vicini alle aquile e ai falchi che presidiano questi luoghi.
Costantino Albanese e i suoi fitti boschi montani

Con i suoi fitti boschi fitti boschi di faggio, abeti e castagni e altipiani erbosi, fino ad “incontrare” sinuosi, fieri e secolari, i Pini Loricati, simbolo del parco, visibili soprattutto sulla cima di Serra di Crispo, denominata il “Giardino degli Dei” proprio perché considerata uno dei santuari di questa rara specie arborea dal tronco contorto. che vale la pena visitare, quantomeno per una foto ricordo.
Scendete poi verso Terranova sul Pollino dove finisce l’Itinerario Cicloturistico, ma da cui possono incominciare altri percorsi a partire proprio dai Piani del Pollino, fino al Dolcedorme, la cima più elevata del Pollino coi suoi quai 2300 metri d’altitudine.
Dove Dormire a Viggianello
castello dei Principi Viggianello
Quattordici camere ed una suite, ognuna denominata con il nome di un diverso fiore del Pollino, sono state recuperate al confort moderno, nel rispetto dell’architettura rurale del territorio montano del Pollino. Accoglienti ed elegantemente arredate in stile settecentesco, si aprono su vedute panoramiche verso il caratteristico borgo di Viggianello, considerato uno dei più suggestivi d’Italia, e l’imponente Massiccio del Pollino.
Dove mangiare Lungo il percorso cicloturistico
Ristorante Luna Rossa
Luna Rossa Cucina tipica ma rivisitata in chiave gourmet dallo chef Federico Valicenti, che seleziona le materie prime. Da provare la sfera di patate di montagna con la licurda, baccalà cipolla e pistacchi su crema di formaggio, i cavatelli di segale con macinato di Maiale speziato con anica e finocchietto selvatico.
Dove comprare i prodotti tipici
Panificio Larocca Annunziata Costantino Albanese
Tutt, paninii in pase, dicono che il pane lo vanno a comprare “Da Nunzia”. e’ il profumo a richiamare i clienti, attratti da odore di pane freschissimo coì come lo sono anche le focacce, pizze, biscotti, ciambelloni e crostate. Siamo pur sempre in unodei cinque comuni arbereshe lucani, perciò non posssono mancare i Kulachi,shtridhlat e tatali, tre prodotti della tradizone degli albanesi italiani riconossciuti dal Ministero delle Risorse Agricole.