Sul lato occidentale di Barbarano del Capo, un affascinante paese del Salento più autentico, sorge il Complesso di Leuca Piccola, un luogo magico che riporta indietro nel tempo quando i pellegrini diretti al più noto Santuario di S. Maria di Leuca – De finibus Terrae arrivavano in cerca di ristoro. E Leuca Piccola era ed è l’ultima tappa prima di giungere a Santa Maria di Leuca, una sorta di autogrill dell’epoca dove era possibile trovare tutto ciò di cui si aveva bisogno durante un viaggio a piedi o su mezzi di fortuna (per lo più animali).
Il Santuario di S. Maria di Leuca del Belvedere e il complesso circostante
Nel complesso di Leuca Piccola non mancava nulla: il Santuario per la preghiera, il sotterraneo dove dormire e abbeverarsi, la locanda per il cibo ed il vino, magazzini per il deposito delle merci, il parcheggio per il ristoro degli animali, il frantoio del vino e l’officina del maniscalco. Ad oggi, l’unica cosa di cui non resta nulla è il frantoio del vino mentre la locanda è di proprietà privata e non conserva nulla dell’epoca se non le mura.
Il Santuario e i suoi Sotterranei
In origine, il Santuario altro non era che una cappella mariana con una facciata a capanna. Nel XVII – XVIII secolo, fu ampliata per volere di Don Annibale Capece, con un imponente pronao in stile neoclassico e due lapidi in pietra leccese, la pietra più comune in questo lembo di terra. Anche l’interno colpisce per la sua bellezza: una ricca decorazione pittorica dei quattro evangelisti sulla volta e dei Santi più cari alla devozione popolare sulle mura perimetrali, rendono questa cappella una ricca testimonianza dell’arte sacra pugliese e salentina.
Sul lato retrostante, poi, un’intima e piccola sacrestia presenta un’ulteriore peculiarità: due confessionali in pietra a nicchia voltata, molto difficili da apprezzare altrove. Il Santuario presenta anche una sorta di vano superiore con annessa terrazza a cui si ha accesso da una stressa scaletta: tale rifugio era utilizzato in caso di attacchi nemici, di solito incursioni turche.
Dalla corte annessa al Santuario si accede ai suoi Sotterranei, attraverso una scalinata scavata nella roccia, come l’intera struttura. All’interno è possibile tuttora ammirare le cuccette (anch’esse scavate nella roccia) dove i pellegrini potevano riposare e i tre pozzi che hanno dissetato generazioni di pellegrini.
Il parcheggio per gli animali
Immediatamente fuori dal Santuario di Leuca Piccola, non si può non vedere l’antico parcheggio per animali. Oggi sono visibili solo sette dei dieci archi della struttura, con le annesse mangiatoie, mentre gli altri tre sono andati distrutti per poter costruire la strada che collega Barbarano del Capo con il Comune di appartenenza (Morciano di Leuca).
La locanda e l’officina del maniscalco
Della locanda, ormai, restano solo le mura ed una lapide (non originale) delle 10 P. “Parole Poco Pensate Portano Pena Perciò Prima Pensare Poi Parlare”. Una massima dedicata ai pellegrini per invitarli, una volta entrati nella locanda, a non esagerare con il vino e quindi parlare a vanvera. La lapide fu trafugata nei decenni passati ma rimpiazzata con un’altra, sempre in pietra leccese.
Per quanto riguarda l’offician del maniscalco è ancora lì, di proprietà privata. E se siete fortunati, la troverete aperta con una dei successori artistici che ancora ci lavora per hobby e che è sempre pronto ad accogliere i visitatori.
La riscoperta di una tappa antica
Una volta decaduto il concetto di pellegrinaggio, la chiesetta fu abbandonata a se stessa e ritrovata in condizioni pietose dall’amministrazione comunale che nel 1988 ne curò un corposo restauro. Oggi è diventata tappa di tanti visitatori in seguito alla valorizzazione del percorso della santuario Santa Maria di Leuca a cura di alcune Diocesi, sia per il poderoso lavoro di promozione a cura degli amministratori e della proloco, nel corso degli anni. Oggi è nuovamente in fase di restauro (fino a Giugno 2021), altrimenti è sempre visitabile, su prenotazione.
Barbarano, oltre Leuca Piccola, un paese tutto da scoprire
Barbarano è un paese nato in seguito alla distruzione di una cittadina a pochi km, conosciuta come Vereto, nel lontano 1190 e inizialmente era chiamata “Vorano” per le caratteristiche Vore, due cavità carsiche che si sono aperte in tempi molto lontani e che nel tempo hanno costruito diverse leggende.
La torre dei Capece
Oltre a Leuca Piccola, i Capece avevano un castello baronale cinquecentesco in territorio Barbaranese, di cui sono stati la casata più nota. Di questo castello, oggi è visibile solo un elemento e cioè la Torre. La Torre dei Capece, di forma quadrangolare aveva una funzione difensiva: lo si deduce dai beccatelli, dalle feritoie, e dalle caditoie che decorano tutti i 18 metri di altezza. Sul tetto, inoltre, accessibile dal secondo di tre piani, si possono ancora ammirare ben sette aperture utilizzate per i cannoni.
Dalla corte a piano terra, oltre che alla torre si accede anche ai locali di servizio, alla scuderia e al giardino e Sul portale d’ingresso è ancora presente lo stemma di famiglia, il leone rampante. Nei tre piani sono presenti il posto di guardia, gli alloggi e altre sale di cui non si conosce l’uso antico. Oggi è di proprietà privata e non visitabile.
Cappella, Chiesa e Piazza
Di fronte e nei pressi della Torre dei Capece, sono allocate la Cappella della S.Annunziata e la Chiesa Madre, dedicata al patrono San Lorenzo. La Chiesa Madre di più recente costruzione è, stranamente, situata sul lato orientale del paese e non al centro, dove invece si trova la piazza – sempre dedicata al Santo Patrono – che è il luogo di aggregazione dei pochi abitanti rimasti.
Nel Paese, a livello di turismo commerciale è presente gran poco e questo lo rende un borgo affascinante e senza tempo, dove immergersi nella cultura locale. Per trovare un ristorante è necessario spostarsi nella vicina Morciano di Leuca o ancora meglio nella marina. Non è difficile trovare un ristorante a Torre Vado e qui, oltre al mare, potrete godere anche di un po’ di movida “dei nostri tempi”.
Se siete in vacanza in Salento, nei pressi del Capo di Leuca, un giretto a Barbarano del Capo è un’esperienza bellissima, magari in una giornata nuvolosa, quando lasciare le spiagge non è così tragico.