A Satriano uno dei più tipici carnevali, con gli uomini mascherati da Rummit e la foresta che cammina, ad Aliano è importatnte con le maschere in cartapesta con corna lunghe e nasi adunchi, mentre a Tricarico di celabra la Mash-k-r con lunghi nastri multicolore e veli.
Tra le feste del Carnevale lucano alcune sono di asooluta tipicità e richiamano miti arcaici di una civiltà agropastorale. A Satriano, l’ultima domenica di carnevale e il martedi grasso, per il paese girano i silenziosi Rumit ricoperti di edera.
Se bussano alla porta la loro visita, di buon auspicio, va ripagata con un piccolo dono. Maschera antica ai riti arborei, è oggi portatrice di un messaggio ecologista rispetto della natura,che prende vita nel suggestivo evento “foresta che cammina”:131 Rumit, come i comuni della regione , escono in silenzio dal bosco e invadono il centro storico.
Mentre l’URS, l’uomo animale vestito di pelli con la testa coperta, cerca di stordire i passanti con un campanaccio e la Quaresima in nero, una smorfia rossa disegnata sul volto e sul capo la culla del figlio, cammina mesta tra la gente, sfila l’allegro corteo iniziale con ‘a Zita (sposa già spudoratamente infedele) e lù Zit (lo sposo), il prete e gli invitati travestiti dell’altro genere: balli gag, doppi sensi, un bicchiere di vino e i dolci della festa.
Il tradizionale carnevale di Aliano

Ad Aliano maschere di cartapesta con lunghe corna e nasi adunchi sotto grandi copricapo da chi scende una moltitudine di strisce di carta colorata sono indossate da giovani uommini che si lanciano in improvvise corse da bestie verso le pacchiane.
Succederà che le belle fanciulle sfileranno in corteo sottobraccio alle bestie domate…… Al termine va in scena la frase, sarcastica rappresentazione con riferimenti a fatti e persone voluti e pungenti. come la rafanata, piatto tradizionale della festa insieme a frizzul e sousizz.
Il tradizionale carnevale a Tricarico

A Tricarico è caratterizzato da La Màh-k-r lunghi nastri multicolore che scendono fino alle caviglie da un largo cappello da foulard e velo bianchi per la “mucca” nastri rossi su tutto nero per il “toro”. Il 17 gennaio giorno di Sant’Antonio abate protettore degli animali, e la domenica antecedente il martedi grasso, le maschere procedendo come una mandria in transumanze in due file, scompligliate all’improvviso dai tori, fanno tre giri giri intorno alla Chiesa del Santo.
Il corteo si snoda poi lungo le strade degli antichi rioni, occasione per cedere alla tentazione dei rinomati “gnummiriedd” tricaricesi messi caldi nel “ruoccolo”.
Il buon pane del luogo, La festa finisce male per il povero Carnevale processato e condannato a morte : è il vecchio che si vuolecancellare per propiziare nuova fertilità e abbondanza.