Attraversando in macchina l’affascinante Val D’Agri, mi fermo dinanzi ad un camioncino per comprare degli agrumi dai contadini e vedo spuntare da una busta questo
Il Rafano… esclamo felice! Il contadino mi sorride, fiero del suo prodotto.
Immediatamente mi viene in mente che mi trovo nel regno del Rafano e della Rafanata. Emblema della cultura contadina, il rafano, magico come le sue proprietà curative, dal sapore piccante-amaro, che quando viene grattugiato ti “ferisce” il naso e ti fa lacrimare gli occhi dati i suoi effluvi potenti, insaporisce da sempre le pietanze dei lucani.
Pur essendo una radice di una pianta perenne, è proprio durante il periodo di Carnevale che viene raccolto ed utilizzato. Una sua spolverata, per esempio, accompagna ed impreziosisce i ferretti al ragù o conditi con la mollica e diventa elemento principe della Rafanata.

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…Definirla frittata al forno sarebbe riduttivo…
La Rafanata… connubio favoloso di sapori antichi, di odori acri e pungenti, ma piacevoli, umidi e scioglievoli al palato.
Una preparazione speciale che, ancora una volta, nasce da elementi semplici e umili, dalle uova, dal pecorino, dal rafano, dalle patate, dallo strutto.
In Basilicata ne esistono differenti varianti, io vi porgo la mia versione.
Vi è quella base, fatta di sole uova, rafano e pecorino, quella con le patate (che preferisco), o ancora è possibile trovare al suo interno la mollica del pane, o la salsiccia stagionata, comunque tutti elementi poveri, legati al territorio e al mondo contadino; da sempre cotta in forno con lo strutto e in coccio; io un coccio così grande non lo avevo, per cui, per queste dosi, ho utilizzato uno stampo da forno in porcellana di 29cm di diametro e 4 cm di altezza.
LA RAFANATA
Ingredienti
8 uova medie
500gr di patate lessate e schiacciate
150gr di pecorino (Io ho utilizzato il Canestrato di Moliterno)
50gr di rafano
30gr di strutto per ungere la teglia
un pizzico di sale
Preparazione
Lessare e passare le patate. Decorticare il rafano con l’aiuto di uno spelucchino e grattugiarlo. In una ciotola sbattere le uova con il pecorino, aggiungere poi il rafano e le patate; un pizzico di sale e mettere in una teglia, precedentemente cosparsa di strutto. L’impasto non risulterà liquido, ma corposo. Mettere in forno statico e preriscaldato a 200C° per circa tre quarti d’ora. Deve formare una bella crosticina colorata.
Se riuscite a reperire il Rafano, chiamato Cren nel Nord Italia, preparate questa ricetta, non ve ne pentirete:)