Se hai delle patologie che non ti consentono di svolgere gran parte degli atti quotidiani della vita allora devi sapere che lo Stato italiano riconosce un sostegno economico che si chiama indennità di accompagnamento.
Se hai presentato domanda e non ti è stata riconosciuta allora ti consiglio di scaricare GRATUITAMENTE la guida che ha realizzato l’avvocato Stefano Di Giacomo che potrai scaricare dal seguente link: Come ottenere l’indennità di accompagnamento. (mailchi.mp)
COME OTTENERE L’INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO
L’indennità di accompagnamento è concessa dall’INPS a quelle persone che presentano malattie fortemente debilitanti ed invalidanti e che quindi hanno bisogno continuamente sia di una persona che li possa assistere, sia di cure specifiche.
Per vedersi riconosciuta l’indennità occorre, alternativamente:
- Essere impossibilitato a svolgere in maniera autonoma gli atti quotidiani della vita;
- Essere sottoposto a chemioterapia;
- Non essere in grado di deambulare autonomamente.
Indennità di ACCOMPAGNAMENTO per un invalido civile – YouTube
PATOLOGIE PIÙ FREQUENTI PER OTTENERE L’ACCOMPAGNO
Si tiene a precisare, che non sono presenti tutte le malattie e che per avere la suddetta prestazione occorre tener conto delle condizioni di salute del paziente.
Infatti, non sempre viene tenuta in considerazione la storia clinica del paziente o che questi sia impossibilitato a svolgere gli atti quotidiani della vita, obbligando l’invalido a presentare ricorso entro i 6 mesi dalla data di ricezione dell’esito negativo.
Le patologie più frequenti per ottenere l’accompagno sono:
- Disturbi di bipolarità e schizofrenia
- Malattie congenite come la sindrome di Down
- Disturbi del neurosviluppo come l’autismo
- Sclerosi multipla
- Parkinson e alzheimer
- Problemi cardiovascolari gravi, aritmie e cardiopatie
- Menomazioni permanenti o problemi nefrologici con necessità di emodialisi
- Artrosi e artrite reumatoide di grado grave
- Postumi di episodi ischemici
Le suddette patologie, alle volte possono non essere sufficienti per ottenere l’accompagno, in quanto ogni paziente è diverso dall’altro e le varie necessità vanno esaminate e valutate in modo unitario.
Per tali motivi l’iter che porta al riconoscimento dell’indennità di accompagnamento è lungo e ricco di insidie.
COSA E’ NECESSARIO FARE IN CASO DI RIGETTO
Tuttavia molte volte la Commissione Medica riconosce l’invalidità al 100% senza l’indennità di accompagnamento.
Contro il verbale della Commissione Medica dell’Inps, se seguito da un buon avvocato specializzato nel settore previdenziale e presentando una documentazione medica che rispetta il metodo delle 3A ( che trovi nella guida postata ) si può presentare ricorso, entro 6 mesi dall’esito negativo, al Giudice del Lavoro?
E’ importante presentare ricorso perché solo in questo modo sarà possibile ottenere anche i ratei arretrati che spetterebbero dal mese successivo alla presentazione della domanda.
Se vuoi leggere un caso risolto consiglio di leggere il seguente articolo: Indennità di accompagnamento: ricorso vinto! – Risarcimenti & Rimborsi (risarcimentierimborsi.it)
Avv. Stefano Di Giacomo, appassionato ed esperto in materia previdenziale
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